lunedì 21 febbraio 2022

Piero Marras - Fuori campo (1978 and 1997 versions)

 http://verso-la-stratosfera.blogspot.com/2018/03/serie-doppelganger-n-17-piero-marras.html

Serie "Doppelganger" n. 17 - Piero Marras - Fuori campo (1978 and 1997 versions)

 

TRACKLIST "Fuori campo" 1978 :

1) Plancton
2) Fuori campo
3) Una serata in rima
4) Vedette
5) Panni da lavare
6) La rabbia di ieri
7) Rime ladre
8) Chissà se fuori
9) Il figlio del re


Facciamo questa volta un "uso improprio" della serie Doppelganger (nata, vi ricordo, per presentare album italiani usciti in doppia versione per il mercato nostrano e straniero). Vi presentiamo, infatti, un interessantissimo confronto tra due versioni dello stesso album di Piero Marras, entrambe per il mercato italiano, ma registrate a quasi vent'anni di distanza. 

Inizio con il ringraziare Gaetano Simarco e, in seconda battuta Osel, per gli album di Marras, pervenuti alla mia mail da tempo immemore, come altri mille contributi, e sempre rimandati a causa del prolungato periodo di m...a, che da periodo è diventato la normalità...


Fuori campo 1978 - hanno suonato:

Piero Marras: chitarra acustica, piano Stenway, piano Fender,
Nanni Civitenga: chitarra acustica ed elettrica
Paolo Somigli: chitarra acustica ed elettrica
Dave: chitarra acustica ed elettrica
Enzo Restuccia: batteria e percussioni
Mick Brill: basso elettrico
Salvatore Genovese: sax tenore

Già attivo negli anni 60 con vari gruppi, ricordiamo il sardo Piero Marras per la sua militanza, in qualità di tastierista e cantante, del Gruppo 2001, che si inserisce tra i gruppi minori del rock progressivo italiano, con la sua unica incisione del 1972 "L'alba di domani", oltre a un paio di singoli non prog. Come solista incide un album nel 1973 col nome di Piersalis, per poi dedicarsi ad una carriera solista a proprio nome che dura ancora oggi. Negli anni Marras ha inciso diversi album in dialetto sardo, all'insegna della riscoperta della cultura della propria terra.

Quello che qui vi proponiamo è uno splendido album cantautoriale italiano, con arrangiamenti più legati agli anni 70 nel caso dell'album originale, e che troviamo riarrangiato (con raffinatezza) in senso più moderno nella sua riproposta del 1997, con l'aggiunta di due nuove splendide canzoni.

Scusandomi per le scarne righe che accompagnano questo post, vi lascio augurandovi un buon doppio ascolto.


TRACKLIST "Fuori campo" 1997 :

1) Notte lituana
2) Si deus cheret (se dio vuole)
3) Fuori campo
4) La rabbia di ieri
5) Una serata in rima (diglielo tu maria)
6) Vedette
7) Il figlio del re
8) Panni da lavare (beau l'amour avec moi)
9) Rime ladre
10) Chissa' se fuori
11) Plancton


 Fuori campo 1997 - hanno suonato:

Piero Marras: tastiere, chitarra acustica, hammond, piano, fisa
Alberto Erre: basso
Giuseppe Gadau: basso
Lele Melotti: batteria
Paolo Zannin: batteria in " Si Deus cheret"
Antonello Coradduzzo: chitarra finger in "Notte lituana"
Uccio Soro: chitarre, chitarra acustica
Fabrizio Sulliotti: chitarra finger
Massimo Cossu: chitarre, chitarra slide, H bow

Testi e musiche di Piero Marras



Post by Captain, music by Gaetano Simarco (thank you)

 

Piero Marras - 1980 - Stazzi Uniti (vinyl version)

 http://verso-la-stratosfera.blogspot.com/2021/12/piero-marras-1980-stazzi-uniti-vinyl.html

 


TRACKLIST:

01. Stazzi Uniti
02. L'ultimo capo indiano
03. Over
04. Adelina
05. Il mostro
06. Bestiolina
07. Sparagli Joe
08. Caro Caronte
09. Ciccio


MUSICISTI:

Piero Marras - pianoforte, piano Fender, organo, chitarra acustica, voce
Luciano Forgini, Paolo Somigli - chitarra
Franco Ventura, Marco Lecci - chitarra
   Fabio Pignatelli, Mick Brill - basso
Agostino Marangolo - batteria
Salvatore Genovese, Antonio Marangolo - sax
Mauro Palmas - launeddas e sulittu
Claudio Gizzi - Yamaha cs 80, Polymoog
Nanni Brundu, Paolo Cuccuru - voci
Franco Torru, Tonino Tedde Nanni Brundu, Paolo Cuccuru - cori
Archi scritti e diretti da J. Pierre Posit


Semplicemente attribuito a "Marras", il nostro vecchio amico, Piero Marras, sforna nel 1980 il suo terzo album solista dal titolo "Stazzi Uniti", pubblicato dalla EMI. Le prime due prove soliste sono, nell'ordine, "Plancton", pubblicato nel 1975 a nome Piersalis e "Fuori Campo" del 1978, quest'ultimo pubblicato sulla Strato qui nelle due versioni edite. "Stazzi Uniti" mi ha lasciato un po' di amaro in bocca, nonostante la forza del brano di apertura che lasciava presagire qualcosa di più vitale grazie alla potente sezione ritmica e ai ceselli chitarristici. Invece il resto dell'album scorre tra alti e bassi, con cadute imbarazzanti che raggiungono l'apice nel trittico "Bestiolina / Sparagli Joe / Caro Caronte".  Non è sufficiente la presenza di musicisti di indiscusso valore quali i due ex Goblin, Fabio Pignatelli e Agostino Marangolo, per risollevare le sorti di u disco dal punteggio globale "insufficiente", dove Marras è in bilico tra canzoni d'autore (poche) e canzonette pop (troppe). 


Ci tengo a ringraziare il nostro sodale amico Gaetano Simarco per avermi inviato i file da lui rippati dal vinile che, come lui stesso ha precisato, "custodisce gelosamente".  Grazie Gaetano, come sempre. A breve ripescherò e pubblicherò un bel po' di materiale che mi hai generosamente inviato in questi mesi. 
Ricordo, infine, che il disco in questione è stato ristampato in versione CD nel 2015 dalla Universal Music. Lancio, in chiusura, uno dei tanti appelli che, fortunatamente, ogni tanto trovano riscontro: riusciremo prima o poi a postare il mitico "Plancton" del 1975 a nome Piersalis? Forza ragazzi, lo aspetto!
 

Post by George - Music by Gaetano Simarco
 

Serie "Historic (Not) Prog Bands Live in Italy" - Capitolo 71 - Frank Zappa, Palermo, Stadio Comunale "la Favorita", 14 luglio 1982

 http://verso-la-stratosfera.blogspot.com/2021/10/serie-historic-not-prog-bands-live-in.html

 


TRACKLIST:
01 Mammy Anthem 
02 Band Intro 
03 Dancin' Fool 
04 RDNZL 
05 Advance Romance 
06 Joe's Garage 
07 Why Does It Hurt When I Pee? 
08 Doreen 
09 Goblin Girl 
10 Black Page 
11 Cocaine Decisions 
12 Nig Biz
13 King Kong 
14 Marqueson's Chicken
15 Sofa 


FORMAZIONE

Ed Mann - percussioni
Tommy Mars - tastiere
Robert Martin - tastiere, sassofono, voce e alphorn
Scott  Thunes - basso e voce
Steve Vai - chitarra
Chad Wackerman - batteria
Ray White - chitarra e voce
Frank Zappa - chitarra e voce
Special guest: Massimo Bassoli


Premessa by George

Da molto tempo avevamo trascurato la serie "Historic Prog - or not Prog - Bands Live in Italy" ed era giunto il momento di riprenderla. Ho molti contributi in sospeso che prima o poi troveranno spazio sulla Stratosfera. Quest'oggi voglio pubblicare questo celebre live del grande Frank Zappa, ricordato non solo per la musica ma anche per i disordini che accaddero nello stadio. Sempre pronti a distinguerci e a farci riconoscere. Il concerto dura meno di un'ora, anche perché venne interrotto. Il caos è ben documentato nella registrazione. Lascio ora la parola all'amico Gaetano Simarco, che mi ha inviato i file insieme alle copertine e alla recensione. Spendo due parole per quest'ultima, molto precisa e dettagliata, ricca di particolari che ci riportano al clima di allora. Complimenti Gaetano e grazie per questo bel regalo.


Recensione by Gaetano Simarco

Dopo l'esibizione al Palermo Pop '70 del virtuoso Tony Scott, pseudonimo di Anthony Joseph Sciacca,  tra i più grandi clarinettisti jazz di tutti i tempi, un altro figlio di emigranti siciliani calca le scene sul terreno dello Stadio La Favorita: Frank Zappa, siciliano di terza generazione, per la precisione di Partinico, personaggio incatalogabile, vero e proprio cappellaio matto del rock’n’roll, musicista capace di spaziare a tutto campo dal rock, alla musica classica, passando dal jazz alla musica demenziale. 
Siamo in piena estate del 1982 e dopo Danimarca, Svezia, Germania e Inghilterra, Zappa conclude il tour nel Vecchio continente (quello che poi darà vita all'album "The man of Utopia") con una lunghissima tournee nel nostro Paese.
Queste nel dettaglio le date italiane: 
2 luglio Torino (Stadio Comunale), 3 luglio Bolzano (Stadio Comunale), 4 luglio Bologna (Quartiere Fieristico), 5 luglio Genova (Stadio Marassi) 7 luglio Milano (Parco Redecesio), 8 luglio Pistoia (Stadio Comunale), 12 luglio Napoli (Stadio San Paolo), e dulcis in fundo il concerto del 14 luglio per l'appunto a Palermo dove il "Genio di Baltimora" concluderà il suo tour europeo allo Stadio La Favorita. 


La città e i palermitani, sovente bistrattati per ospitare kermesse di musica rock dopo le parapiglie del Festival del '72, possono finalmente condividere una occasione di tale portata che in Sicilia non si vedeva da tempo, accogliendo la musica e la genialità di una icona e mostro sacro del rock mondiale. 
Tre giorni prima del concerto la nazionale Italiana trionfò in Spagna conquistando il suo terzo Mondiale, e la città aveva festeggiato insieme al resto della penisola. E' comunque un brutto periodo: la mafia fa quello che vuole e il capoluogo si guadagna paragoni poco invidiabili. Si spara e si piange con strade sventrate da autobombe, vetrine infrante a colpi di mitra, cadaveri lanciati per strada. Dopo la sanguinosa strage della circonvallazione sarà sterminata metà della famiglia del pentito Buscetta, il prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, il deputato Pio La Torre, le loro scorte, i loro familiari, agenti di polizia, militari dei carabinieri e pure altri mafiosi, in una mattanza che pare non finire mai. 
Palermo non è il posto migliore per organizzarvi un concerto, oltretutto i promotori dell'evento che hanno calendarizzato la serata non hanno fatto i conti della coincidenza con la tradizionale festa di Santa Rosalia. Il 14 luglio è consacrato alla Santuzza, e nessuno, neanche il genio musicale di Frank Zappa può distrarre i palermitani dalla devozione alla patrona. La scelta della data e quella logistica sinceramente è discutibile.


Fatto sta che l'afa cittadina prepara un amalgama perfetto tra sacro e profano e Palermo si divide in due: i devoti che si incamminano verso il luogo della processione dove impazzano i fuochi per celebrare la Santa, chi invece è in fibrillazione per il concerto dove si sprigiona l'adrenalina per l'ultima tappa europea di Zappa. Ad attendere la star americana, atterrata con i suoi pard sul prato dello stadio, in questo mercoledì sera da leoni, c'è una Palermo straripante di entusiasmo pronta al riscatto e quando iniziano le danze, il pubblico che si sente e affolla le gradinate, saluta con un boato. Il palco, con decisione discutibile, è allestito all'altezza del centrocampo. La resa visiva e acustica è disastrosa e la musica arriva quasi difettosa. Si aprono così le danze in modo promettente come un evento finalmente normale e speciale, proiettando gli astanti in una dimensione speciale, quella del grande rock con Frank chitarra e voce accompagnato da una band formidabile di cui facevano parte, fra gli altri, Ed Mann alle percussioni, Tommy Mars alle tastiere, Bobby Martin alle tastiere, sassofono, voce e alphorn (strumento musicale a fiato, di legno, a tubo conico lungo anche fino a quattro metri), Scott Thunes al basso e voce, un giovanissimo ventiduenne Steve Vai alla chitarra, Chad Wackerman alla batteria, Ray White alla chitarra e voce. 


I musicisti coinvolti iniziano a suonare, macinando quella impressionante miscela di jazz, rock, blues, fusion e cabaret che è l’indecifrabile marchio di fabbrica del musicista. C'è euforia e si respirava l'aria del grande evento finché dopo una succulenta mezz'ora di buona musica il concerto è già quasi tutto finito. Si crea il caos dopo che alcuni dei presenti decidono di scendere sul terreno per avvicinarsi al palco, seguiti poco dopo da altri in scia, invadendo il prato. Le forze dell'ordine intervengono prontamente e pesantemente e sul prato e sugli spalti iniziano a piovere lacrimogeni il tutto nell’incredulità della band sul palco, che inizialmente continua a suonare. La folla inferocita viene caricata dalla polizia. Si scatena il panico totale. Un candelotto finisce sul palco e sfiora i musicisti. La Band continua lo show nonostante le lacrime e i fumi. Dopo un pò, durante l'esecuzione di "Cocaine Decisions", Frank, conscio del difficile momento, urlando a viva voce, chiama al microfono l'amico e biografo Massimo Bassoli (amico, fotografo e biografo dello stesso Frank ed autore del brano "Tengo na minchia tanta") che prontamente rivolgendosi alla folla la esorta a rimanere tutti seduti e calmi. "Massimo, what is happening?".  "E' tutto a posto", cerca di rincuorarlo l'amico. Allo stadio sta succedendo l'impossibile.  Zappa ripete: “Easy, easy”, “state seduti, sit down” cercando di riportare calma tra il pubblico inferocito e le forze dell’ordine tra spari e lanci di pietre e lacrimogeni. 


La Band, nonostante le difficoltà, propone altri tre bani poi, sotto il fuoco incrociato, abbandona il palco, dopo l’ennesimo appello di Zappa alla tranquillità. Si decide di sospendere e abbandonare il palco così dopo neanche 40 minuti i musicisti rientrano negli spogliatoi. L'esibizione si è conclusa bruscamente a fronte degli aspri scontri che hanno funestato il concerto per i violenti diverbi tra pubblico e polizia, il classico corollario di imprevisti che caratterizzava più o meno quasi tutti i grandi concerti rock in Italia in quegli anni. Termina così, con il fuggi fuggi generale, l’attesissimo concerto di Frank Zappa a Palermo. Fu una concomitanza di eventi a determinarne il fallimento, la ricorrenza di Santa Rosalia e la tensione per le recenti stragi di mafia. L'episodio ebbe pesanti conseguenze sulla circuitazione a Palermo di grandi artisti e infatti, conclusa l'estate del 1982, per diversi anni lo stadio fu escluso da eventi musicali di grande richiamo. 


Un ottimo resoconto di quel concerto e della visita alla città natale dei suoi parenti lo troviamo nel bellissimo documentario di Salvo Cuccia "SUMMER 82 WHEN ZAPPA CAME TO SICILY", che racconta il suo di viaggio con il padre dalla città dove era militare, a Palermo per vedere il concerto della sua star nella terra natia. Film documentario commovente dove si inseriscono storia personale, storia dello sfortunato concerto e storia del ritorno nella città di Partinico degli eredi del genio nel 2012
"Seduti per favore!" è invece il documentario diretto dall'attore e regista statunitense Alex Winter dal titolo "Zappa". Il lungometraggio è online sulle principali piattaforme di video e film in streaming.
Buon ascolto



Post by George - Words & Music by Gaetano Simarco


 

Serie "Bootleg" n. 328 - The Trip - Caronte 50 Years Later Live - Veruno Prog Festival, 04.09.2021

 http://verso-la-stratosfera.blogspot.com/2022/02/serie-bootleg-n-328-trip-caronte-50.html


TRACKLIST:
01. Acheronte
02. Caronte I
03. Two Brothers
04. Little Janie
05. L'ultima ora e Ode a Jimi Hendrix
06. Caronte II
07. Una pietra colorata
08. Fantasia


FORMAZIONE

Pino Sinnone: batteria
Andrea Ranfa: voce
Carmine Capasso: chitarre, theremin, voce
Tony Alemanno: basso, cori
Dave D'Avino: Hammond, piano, cori
Special guest: Kri Sinnone (batteria nei brani 7 e 8)


Era il 1971 quando veniva pubblicato uno tra i dischi più rappresentativi del panorama progressive italiano. Titolo e copertina erano quanto mai eloquenti: un concept album dedicato alla leggendaria figura di Caronte, il traghettatore dell'Ade che trasportava le anima dei morti da una riva all'altra del fiume Acheronte. Gli autori erano i Trip, un quartetto di giovani musicisti ispirati da E.L.P., King Crimson  e da quella genia di grandi pionieri del prog britannico. Billy Gray alla chitarra, Arvid Andersen al basso, Joe Vescovi alle tastiere e Pini Sinnone alla batteria, erano allora tra gli eroi del nascente movimento prog nazionale. Nel 2021, 50 anni dopo, Pino Sinnone, l'unico membro superstite (in tutti i sensi, visto che gli altri tre sono passati a miglior vita, in periodi differenti) accompagnato da una schiera di ottimi musicisti, ha voluto omaggiare il vecchio "Caronte" con una nuova edizione, un po' rispolverata e ripulita. Nulla di esaltante, ovviamente: questi remake sanno sempre di operazioni nostalgia e commerciali e poi...detto tra noi, io preferisco sempre l'originale. In ogni caso il CD con "Caronte 50 Years Later" non può mancare nella vostra collezione. 


Nel mese di settembre dello scorso anno, a Veruno (in provincia di Novara). in occasione del "2 Days Prog Festival", alcuni vecchi leoni si sono esibiti davanti ad un pubblico entusiasta, giusto per rimembrare i bei tempi andati, quando i gruppi sapevano suonare dei veri strumenti e quando tutti noi avevamo qualche primavera in meno. Il nostro grande amico Gaetano Simarco, con il quale ogni tanto converso al telefono per gli scambi di materiale, mi ha inviato i file dell'esibizione live dei Trip. datata 4 settembre, in occasione della quale hanno presentato la versione live del nuovo "Caronte 50 anni". Ecco cosa scrive Gaetano, per meglio puntualizzare l'evento.

"La tredicesima edizione del Veruno Prog Rock Festival, manifestazione importante a livello italiano  e  mondiale per il progressive, tenutasi dal  3 al 5 settembre del 2021, ha proposto in cartellone, oltre alle Orme, Banco, Osanna, Metamorfosi, un altro dei gruppi storici del nostro panorama musicale, ovvero i The Trip  (con l'attuale formazione). Nel pomeriggio della seconda giornata la band si è presa la scena eseguendo integralmente il nuovo album "Caronte 50 Years Later" (da poco pubblicato), ovvero il rifacimento dell'iconico disco Caronte del 1971. Capeggiati dallo storico batterista Pino Sinnone, in perfetta sintonia con Andrea Ranfa (voce), Carmine Capasso (voce, chitarre, theremin), Tony Alemanno (basso e cori), Dave D'Avino (Hammond, piano, cori), e nei due brani conclusivi, come special guest, Kri Sinnone (figlio di Pino) alla batteria , hanno sciorinato una performance degna di note, prediligendo arrangiamenti con un sound più attuale senza rischiare di togliere la freschezza alle partiture originali, la struttura e la scaletta del disco".



La qualità della registrazione è molto buona, Ricordo che le performance del Veruno Prog Festival 2021 sono disponibili su Youtube. Vale la pena dare un'occhiata. Prima di concludere. vorrei ringraziare ancora Gaetano non solo per l'invio dei file e delle foto del concerto, ma anche per avere realizzato le copertine che danno un valore aggiunto al post. Abbiamo un nuovo creativo. Avanti così. E' tutto. 
Buon ascolto



Post by George - Music by Gaetano Simarco