sabato 17 agosto 2019

Dr. Feelgood ospiti al RockOn di Martirano Lombardo

Lunedì 5 agosto ennesima serata emozionante grazie all'esibizione della band inglese dei Dr. Feelgood, alfieri del pub-rock inglese, per la prima volta sul suolo calabrese.
La manifestazione organizzata dall'associazione RockOn Martirano Lombardo è iniziata grazie al set di apertura infarcita di tinte blues, del trio di Mat Pascale and The Walking Blues Band, giovanissimo trio calabro-siculo composto dal cantante/chitarrista diciannovenne Mattia Pascale, la bassista Maria Pia Favasuli e il batterista Simone Bombaci. 
Durante il tiratissimo show  hanno presentato in anteprima il loro debut album, “Fucking Trap”, prodotto dalla Cheap Thrills di Vincenzo Tropepe, esibitosi anche come special guest sul palco col trio. 
Apprezzatissima la proposta del primo singolo “Give Me Your Body”, della ballad “Song For Her”. 
Con Vincenzo Tropepe si è poi approdati nei territori del southern rock con una trascinante cover di “Whipping Post”, classico della Allman Brothers Band per poi terminare con la conclusiva “Fat Cat”. Nonostante la giovane età il trio ha dimostrato di avere enormi potenzilità soprattutto nell'ambito della psichedelia e dell'acid rock considerando anche l'attuale scena musicale del nostro sud apatico e non propenso a questo tipologia di sonorità, un vero atto di coraggio. 
 
 
 
  
A seguire sono saliti sul palco i seminali Dr. Feelgood provenienti direttamente dall'Inghilterra, esattamente Canvey Island, famosa per  le industrie petrolchimiche. La band nei primi anni ’70, grazie soprattutto a leggendarie esibizioni dal vivo, ha declinato il tipico sound della british invasion fondendo il rhythm’n’blues, al rock’n’roll e beat, imponendosi come autentici eroi della classe operaia (working class heroes), secondo un’attitudine da precursori del succesivo evento (avvento) del punk rock.
Questa loro peculiarità è rimasta inalterata negli anni e palpabile durante lo show nel piccolo centro di Martirano Lombardo allorquando, Kevin Morris (batteria) e Phil Mitchell (basso), Steve Walwyn (chitarra) e Robert Kane (vocalist e armonica), frontman carismatico e animalesco, dotato di una presenza scenica capace di non far rimpiangere il compianto Lee Brilleaux, hanno regalato, ai presenti accorsi, i classici del reperorio:“Roxette”, “She Does It Right”, “Going Back Home”, “I Can Tell”, “Shotgun Blues”, “Drives Me Wild”, “Down At The Doctors”, “Mad Man Blues”, “Milk And Alcohol”, suonando con incredibile classe e tantissima energia  nonostante il peso degli anni da veri rock and roll animals di razza pura. Questo è vero rock dal vivo.!!






sabato 15 giugno 2019

Martin ‘Youth’ Glover

Affiancato da una band composta dagli ottimi musicisti calabresi:
Emilio Sorridente - chitarra e voce solista, Enzo De Masi - batteria, Michelangelo Nasso - basso e voce e Francesco - chitarra e voce, giovedì 13 giugno, al Museo del Rock di Catanzaro, si è esibito il poliedrico musicista e produttore discografico britannico Martin ‘Youth’ Glover.
Youth, già membro fondatore e bassista della band inglese Killing Joke, ha dato vita anche ai The Fireman insieme al baronetto Sir Paul McCartney.
Con la sua casa discografica Butterfly Records ha produtto artisti come Take That, Wet Wet Wet, Tom Jones, The Orb, Maria McKee e Heather Nova.
Ha partecipato alla produzione del disco dei The Verve ‘’Urban Hymns’’ e a quello di Dolores O’Riordan (defunta vocalist del gruppo dei Cranberries)‘’Are You Listening?’’.
E' stato, altresì, produttore per altri gruppi, tra cui Primal Scream, Embrace, Siouxsie and the Banshees, Art of Noise, Crowded House, Zoe, P.M. Dawn, Yazoo, Erasure, U2, Bananarama, INXS, James, Wet Wet Wet, Depeche Mode, The Shamen, Texas, Dido, Cranberries, Gravity Kills e nel 2014 è stato impegnato, sempre nelle vesti di produttore, insieme a David Gilmour, Andy Jackson e Phil Manzanera (ex Roxy Music), per l’album dei Pink Floyd “The Endless River”.
Lo show di giovedì, è iniziato intorno alle ore 20:00, con la presentazione di due brani inditi: "Acquatonic" e "Intercity".
Da subito è sembrato di essere proiettati nella Londra della seconda metà dei '60, quando la city divenne un punto di riferimento per una nuova avanguardia della cultura inglese legata al trascendentalismo e alla meditazione.
I presenti, sempre numerosi, sono stati catapultati di colpo in una dimensione cognitiva da esperienza psichedelica.
Una performance in divenire quasi come quelle vissute in locali quali l’UFO e il Marquee Club che ospitarono le esibizioni musicali dei primi Pink Floyd, guidati al genio visionario, folle e carismatico di Syd Barrett, dei Soft Machine, e del nascente underground londinese.
Il gruppo ha così proposto prima la cover di "Set the controls for the heart of sun" dei Pink Floyd, e successivamente "Gigolò aunt" del '70 di Syd Barret.
Emilio Sorridente, abile chitarrista, si è cimentato, ben supportato dal gruppo, nella cover dei britannici The Verve "The Drugs Don't Work, brano facente parte del fortunato album "Hurban Hymns"prodotto da Youth, per passare poi ad un'altra straordinaria cover , ovvero "Baby Lemonade" traccia d'apertura del secondo album solista di Syd Barret.
Ancora una cover con "Sing the Changes" dall'album "Electric Arguments" dei Fireman, brano scritto da Paul McCartney.
Un finale da brividi con "Astronomy Domine", tirata allo spasimo, brano d'apertura del primo lavoro dei mitici Pink Floyd "The Piper at the Gates of Dawn",
Intorno alle 22:00 il gruppo si è così congedato dal pubblico, soddisfattissimo per le vibrazioni e le emozioni vissute.
Un'altra serata all'insegna del rock grazie all'impegno e alla dedizione che contraddistingue gli ideatori del Museo del Rock Pier Giorgio Caruso e Antonio Ludovico.