Venerdì 8 marzo
2019 in occasione della "Festa della Donna" al Museo del Rock di
Catanzaro concerto di una delle band simbolo del prog italiano degli anni ’70,
ovvero il Rovescio della Medaglia, tornati di nuovo in tour. Con il chitarrista
e fondatore del gruppo Enzo Vita, l'attuale formazione comprende Pino Polistina
(chitarra), Andrea Castelli (basso), Nicola Costanti (tastiere e voce),
Carmelo Junior Arena (tastiere e voce) e Andrea Bruni (batteria).
L'opening act della
serata affidata al gruppo locale "Deep Impact" che ha proposto
una serie di cover fra le quali, da ricordare, "Simple red" di
Amy Winehouse, "Run Baby Run" di Sheryl Crow e "Purple
rain" di Prince, ben interpretate dalla bravissima vocalist del gruppo.
Intorno alle ore
20:00, dopo una breve presentazione da parte di Piergiorgio Caruso, curatore
del Museo, è iniziato il set del Rovescio che ha subito proposto le prime
due tracce del primo album "La Bibbia". Inutile dire che l'atmosfera
in sala si è subito riscaldata. Aperte così le danze i componenti della band
hanno proseguito con abilità e professionalità deliziando i presenti con una
performance assolutamente da ricordare, proponendo e condividendo quasi
tutto per intero il repertorio del favoloso album
"Contaminazione" realizzato nel 1973 con la collaborazione del
maestro Luis Enríquez Bacalov. Applausi scroscianti per "Ora non ricordo
più, "La mia musica", "Johan", "Mi sono svegliato e ho
chiuso gli occhi", "Il suono del silenzio", "Contaminazione
1760", "La grande fuga", per finire con la riproposizione di
"Io come io". Ovazioni a non finire e dulcis in fundo bis finale, con
la partecipazione di tutti i presenti, con il doveroso omaggio al Banco del
Mutuo Soccorso con "Non mi rompete".
Che dire: una
performance densa di suggestioni e di atmosfera che ci ha riportato ai magici
anni '70.
Grande gruppo il RdM, bravi gli organizzatori del Museo del Rock di CZ che portano sempre ottimi musicisti in Calabria e naturalmente un ringraziamento all'onnipresente Gaetano Simarco che ci fa rivivere questi concerti quasi come se fossimo stati presenti.
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